Miao miao micetti! Oggi vi porto con me a Borgo Parrini, una piccola frazione di Partinico sita a circa 40 minuti da Palermo. A partire dall’estate 2020 è diventata famosa grazie a Instagram. La sua particolarità? Il borgo è stato decorato in perfetto stile Gaudì e sembra proprio di trovarsi in una piccola Barcellona siciliana. Potevo io non andare a zampettare in quella zona? ovviamente no!
La storia del borgo è inizialmente legata ai padri Gesuiti che, nel ‘600, acquistarono alcune terre site in quella zona e, nel ‘700 vi costruirono una chiesa creando così un piccolo borgo di contadini dedito all’agricoltura. Quando, nell ‘800, i Padri Gesuiti persero le proprietà, il paese venne abbandonato. Esso iniziò a popolarsi nuovamente solo attorno al 1970, grazie ai pochi che vi dedicarono le proprie cure. Tra questi Giuseppe Gaglio, la cui firma si può leggere oggi sui muri delle casette colorate ispirate a Gaudì.
Il borgo è davvero piccolo, ma vale comunque la pena di andarci. Ogni singolo angolo è da fotografare! Murales, citazioni, casette bianche decorate con i colori primari… tutto contribuisce a creare l’atmosfera del Parc Guell di Barcellona!
Il famoso murales di Frida Kahlo che vedete nella foto sovrastante è opera di Peppe Vaccaro.
COME ARRIVARVI
Da Palermo basta andare in direzione Trapani ed imboccare l’uscita per Partinico. Una volta usciti dall’autostrada, inizierete a vedere i cartelli con le indicazioni per il borgo. Come sempre, consiglio comunque di affidarsi a Google Maps, mio inseparabile compagno di viaggio!
Una volta arrivati, noterete subito la presenza di un grande parcheggio gratuito in cui poter comodamente lasciare la catmobile.
QUANDO ANDARVI
Nonostante la bellezza del paesino e la mia voglia di zampettarvi dentro, la sua visita è stata per me un’esperienza terribile! A parte il vento, il vero problema è stato l’enorme affluenza di visitatori che vi si riversa nel week-end! Io quindi vi consiglio assolutamente di evitare il Sabato e la Domenica e di visitare il borgo dal Lunedì al Giovedì (scartiamo anche il Venerdì per sicurezza!). Vabbè, direte voi, ma come si fa a contenere l’entrata delle persone in un borgo? E’ mia opinione che, dato il luogo, si possa fare benissimo. In ogni caso, a sostegno della mia tesi secondo cui non ci si è minimamente preoccupati di rispettare le normative anti-Covid, prenderò ad esempio l’unico bar del borgo, strapieno e senza nessuno che limiti il numero di persone al suo interno! Per le stradine del borgo troverete i cartelli che invitano a mantenere la distanza di sicurezza e sono di una tale utilità che, all’ennesimo spintone ricevuto sempre dalla stessa persona, ho capito che forse era meglio andare!
Alla prossima avventura! Miao!
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